In pochi decenni la nostra società è profondamente cambiata e con essa anche il sentire degli adolescenti.

Per prima cosa si è notevolmente allungata la durata dell’adolescenza stessa.

Recenti ricerche sostengono infatti che ad oggi si possa considerare adolescenza quell’arco di vita che va dagli 11 ai 24 anni. 

Questa osservazione ci aiuta a comprendere ancora meglio quanto questa fase evolutiva sia complessa ma anche fondamentale per il proprio futuro.

Noia e vergogna sono sentimenti sempre più frequenti tra le nuove generazioni che si trovano spesso a doversi confrontare con un grande senso di vuoto o con forti ansie per un futuro che appare così incerto.

Altre volte i ragazzi appaiono provocatori, spavaldi, irriverenti e questo viene spesso considerato dall’adulto come un segno di ribellione e di rivolta sebbene non sia così.

Contrariamente a quanto accadeva in passato, le nuove generazioni non hanno bisogno di opporsi a divieti e restrizioni eccessive.I moderni adolescenti si trovano invece spesso a doversi confrontare con profondi vissuti di inadeguatezza. 

La nostra società infatti, fin dalla giovane età, chiede loro di essere studiosi, altamente qualificati e di bell’aspetto, ricordandogli però che non saranno mai abbastanza, che sarà difficile trovare un lavoro e una loro personale realizzazione.

Questo, associato a molti altri fattori personali, sociali e relazionali, può dare vita a momenti di intensa criticità: difficoltà scolastiche, crisi nella carriera universitaria, episodi di bullismo e cyberbullismo, blocchi evolutivi, esperienze traumatiche, difficoltà relazioni e ritiro sociale sono fenomeni che riguardano le vite di molti ragazzi al giorno d’oggi.

Per questo, comprendere chi si trova a vivere la propria adolescenza oggi non è semplice e spesso si ha bisogno di una nuova chiave di lettura per decifrare emozioni e comportamenti che a volte, sembrano lontani dalla visione adulta.

Contemporaneamente i ragazzi di oggi si sentono spesso incompresi e giudicati da adulti che fanno fatica a capirli.

Cosa fare in queste situazioni?

Sicuramente la capacità di chiedere aiuto resta una risorsa fondamentale e va supportata.

Una buona e affidabile rete familiare, sociale e soprattutto amicale sono dei requisiti importantissimi per poter superare momenti di difficoltà che sono tipici della vita adolescenziale. 

Qualora tutto questo non dovesse essere sufficiente è possibile rivolgersi ad uno psicologo che possa supportare i ragazzi e le loro famiglie nel momento di criticità.

Come avviene l’intervento?

L’intervento prevede una prima fase di consulenza che si rivolge ad adolescenti/giovani adulti e famiglie che vivono momenti di difficoltà con figli adolescenti/giovani adulti.

Vengono svolti 4 colloqui psicologici con i ragazzi, le famiglie e/o congiuntamente (a seconda del caso e delle esigenze).

Al termine della fase di consultazione verrà effettuata una restituzione e si deciderà se e come proseguire l’intervento.

Il mio intervento segue un modello teorico di tipo psicoanalitico che si integra con la teoria sistemica dando particolare attenzione ai fattori ambientali e agli aspetti relazionali, ponendo particolare attenzione alla relazione genitori e figli.

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